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Cultura
Dal 2 luglio le proiezioni presso la cascina di via Livigno
Il cinema “al buio” del Nuovo Armenia
Federico Russo | 27 giugno 2020

Un lungo ciclo di proiezioni, tutti i giovedì, venerdì e sabato dal 2 luglio fino a settembre. Non chiamiamolo “festival” perché il “Nuovo Armenia” non è ancora un cinema vero e proprio, sta lavorando per diventarlo ma il processo è ancora lungo. Per ora si tratta della programmazione di un’ associazione culturale (a cui è necessario iscriversi, almeno un giorno prima della proiezione a cui si vuole assistere). Lo spazio è quello esterno della cascina di via Livigno 9 (accanto al parco Savarino), che l’associazione ha avuto in concessione. L’impianto cinematografico è stato appositamente costruito per l’occasione. Il bar sarà gestito dai ragazzi della “Vineria della Bovisa” di via Brofferio. Le proiezioni (quelle del venerdì sono riservate ai bambini) sono rigorosamente “al buio”. I temi, la migrazione e l’integrazione, sono quelli classici a cui Nuovo Armenia ha dedicato fin dal principio la sua attenzione, ma i titoli non saranno comunicati in anticipo, per cui nessuno spettatore saprà cosa andrà a vedere.  “È una scommessa - ci racconta Gina Bruno, promotrice dell’associazione -  che facciamo per provare a vedere se si riesce a parlare di questi temi senza posizioni preconcette. Il nostro obiettivo è “decolonizzare l’immaginario delle immigrazioni”. Su questo tema c’è troppo chiasso, tutti sono convinti di avere capito tutto. Noi, invece, inviteremo il pubblico a lasciarsi guidare dalle scelte fatte dalla Commissione Artistica, una ventina di esperti che selezionano il programma”. Oltre ai film, il programma prevede anche concerti e “incontri ravvicinati” con registi e sceneggiatori, più un appuntamento (“Journo-Club”) il 12 settembre con il giornalista Giampaolo Musumeci.

Nuovo Armenia nasce nel 2016 dall’incontro di alcuni professionisti del cinema e del sociale. Con un progetto di riqualificazione urbana ha vinto nel 2015, in partenariato con l’associazione Asnada, un bando del Comune di Milano per la concessione della già citata cascina di via Livigno.
Il nome dell’associazione è un omaggio all'Armenia Films, casa di produzione cinematografica che negli anni 20 del secolo scorso aveva la sua sede e gli studi in via Baldinucci, nello stesso quartiere (Dergano) della cascina. Tra le finalità di Nuovo Armenia c'è soprattutto la realizzazione di rassegne di film provenienti dai Paesi d’origine degli stranieri residenti a Milano. Punta di diamante è “Cinema di Ringhiera”, rassegna itinerante nei cortili di Dergano, realizzata in collaborazione con Asnada e Gina Films. L’edizione di quest’anno, ormai al termine,  è stata limitata per l’emergenza Covid ai residenti dei condomini.

Un’altra importante attività è l’organizzazione di feste ed eventi che hanno l’obiettivo di creare contesti conviviali. Ogni domenica, ad esempio, c’è l’appuntamento in cascina per tutti quelli che vogliono contribuire al progetto del nuovo cinema: ci si incontra dalle 10, si lavora insieme alla manutenzione (“quando abbiamo riaperto a maggio c’era la selva”) e si pranza. Un’occasione per costruire relazioni ma anche per far venire fuori nuove idee: proprio durante questi incontri, ad esempio, è emersa la necessità di molte realtà di avere uno spazio per riprendere le attività impossibili da portare avanti in questa fase nei luoghi abituali. “Abbiamo voglia di aprire la cascina alle realtà del quartiere” conferma Gina Bruno. Ecco allora il “Camp estivo”, curato da Asnada e Fondazione Aquilone per far ripartire le attività educative dei bambini e dare respiro alle famiglie; ecco il laboratorio dell’associazione “Soprasotto”, formata da genitori di bambini in età da asilo nido; ecco altre iniziative come il “corso di panificazione naturale” tenuto da Myriam Sabolla (venerdì 3 luglio) o i corsi di yoga di “YOGA Dergano”. 

Intanto, come dicevamo, il progetto principale va avanti. Nuovo Armenia sarà una sala cinematografica di quartiere. Insieme al cinema in via Livigno 9 verrà realizzata una scuola di italiano per persone straniere e un centro di ricerca pedagogica a cura di Asnada. Sorgerà inoltre un foyer con bar per accogliere, stare insieme, ospitare ed organizzare eventi culturali. Tutto questo con la collaborazione con Hypereden, collettivo di professionisti specializzati nei progetti di riqualificazione.
Il cinema è uno strumento che può favorire il dialogo e può diventare promotore di un cambiamento attraverso la creazione di un nuovo immaginario collettivo della migrazione. La proposta di Nuovo Armenia viene così sintetizzata dalla stessa associazione: “Attualmente non esiste in città un luogo pubblico in cui sia possibile vedere un film egiziano in arabo, un film salvadoregno in spagnolo, un film senegalese in wolof. Sogniamo di costruirlo con il nostro lavoro”.

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