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Cronaca
“#chilihavisti”: e al Municipio 9 arriva la protesta dell’opposizione
Duro botta e risposta sul tema commissioni tra il presidente Lardieri e il centrosinistra
Federico Russo | 27 giugno 2019

Doveva essere un’iniziativa di protesta, ma la presenza del presidente Giuseppe Lardieri l’ha trasformata in un vivace botta e risposta. Civile nei toni, ma duro nei contenuti.
Ieri, mercoledì 26 giugno, le opposizioni del Municipio 9 (PD, Sinistra x Milano, Lista Civica Beppe Sala) hanno atteso le 19, ora in cui il caldo ha cominciato a dare tregua, per ritrovarsi di fronte alla sede civica di via Guerzoni. Obiettivo: protestare per quella che viene considerata la paralisi del Consiglio e delle Commissioni. Una ventina di persone tra consiglieri, militanti e rappresentanti di associazioni (ANPI) hanno attraversato il cancello di Villa Hanau e si sono messi in posa di fronte all’ingresso, armati di ironia e cartelli. Per la precisione, tanti cartelli gialli con una scritta nera. Il De André di “Bocca di Rosa” avrebbe apprezzato molto, il presidente del Municipio Lardieri decisamente meno. Perché le scritte dei cartelli andavano da “Chi li ha visti?” a “Cessata attività”.  
“Quello che chiediamo – dice Andrea Motta, consigliere PD – è di poter lavorare. Nulla ormai passa più dal Consiglio e dalle commissioni. Alcune non vengono più nemmeno convocate perché manca il presidente. Ormai fa tutto solo la Giunta”.  A monte ci sono le vicende interne alla maggioranza (a cui il nuovo numero di ABC cartaceo dedica un lungo speciale, con domande rivolte  ai diversi protagonisti): la nascita di due distinti gruppi di Forza Italia (uno a favore, uno contro il presidente), una sostanziale mutazione della maggioranza che ha avuto le sue influenze anche sulla composizione e sul numero legale delle commissioni.
L’arrivo (o meglio, la discesa dall’ufficio del primo piano) di Lardieri ha trasformato il sit in in un battibecco a due voci. “Chi li ha visti? – risponde il presidente ironizzando su uno degli slogan – i cittadini ci vedono eccome!”. “La Commissione Cultura non viene convocata da febbraio!” si ribatte. “Ma gli eventi si fanno lo stesso” è la risposta. Infine, un breve comizio (sempre alla presenza di Lardieri) dà modo a Stefano Indovino, capogruppo PD, e Carlo Silva (Sinistra x Milano) di formulare in modo preciso le accuse. Vengono portati esempi (la festa di Affori non fatta, il problema amianto nella scuola Pavoni affrontato in ritardo) del fatto che la ridotta attività di Consiglio e commissioni avrebbe conseguenze dirette anche sulla qualità del servizio offerto ai cittadini.
“Una volta tutte le delibere passavano per il Consiglio – spiega Lardieri – ora è la trasformazione da Circoscrizione a Municipio ad avere accentrato molte competenze nella Giunta. Noi stiamo producendo una grande quantità di delibere di Giunta, a conferma del lavoro capillare che stiamo svolgendo”.  Ma non c’è una perdita di vita democratica, nel momento in cui lavora solo (o quasi) l’organo esecutivo? “Sono stato io a suo tempo a impegnarmi perché le commissioni avessero più peso. E comunque,  i nuovi assetti nella maggioranza vanno nella direzione di un superamento dei problemi del passato. Ora sarà più facile lavorare nelle Commissioni”.
“Ma Consiglio e commissioni– replica Indovino - non servono solo per le delibere, svolgono anche un ruolo di indirizzo e controllo rispetto alle linee guida.  Esistono anche per fare audizioni, sopralluoghi. Un’attività che ora si è interrotta”.
La manifestazione termina. La battaglia proseguirà.

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