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Interviste
Intervista della redazione di ABCJunior
Maria Montessori
Nel 150° dalla nascita, un’intervista a Maria Costanza Locatelli
Redazione ABCJunior | 28 marzo 2021

La Redazione ABCJunior durante i mesi di lockdown, lavorando da remoto, ha intervistato Maria Costanza Locatelli su un personaggio illustre e fondamentale per l’istruzione e l’educazione di intere generazioni di giovani: Maria Montessori che all’inizio del Novecento ha proposto un modello rivoluzionario di insegnamento e di scuola, noto in tutto il mondo e accolto con un successo straordinario. Laureata in medicina, Maria Montessori si impegna da subito per i diritti delle donne e all’apertura delle prime “Case dei Bambini”, una vita fatta di sfide, d’audacia e di libertà

Chi è stata Maria Montessori?

Maria Montessori è stata una donna straordinaria che ha avuto visioni e che ha compiuto scelte pionieristiche. Nata 150 anni fa in provincia di Ancona, fu tra le prime donne italiane a laurearsi in medicina. Femminista, docente di antro

pologia e scienziata, si batterà in particolare per i diritti delle donne e dei bambini. Da psichiatra, cui vengono inizialmente affidati i bambini allora chiamati “deficienti” e rinchiusi in manicomio, partirà dall’occuparsi della pedagogia speciale per arrivare a fondare scuole destinate a tutti, che si diffonderanno in molte parti del mondo.

Che cosa ha fatto di tanto speciale?

In particolare, la Montessori ha studiato il bambino e le leggi del suo sviluppo. Ha sostenuto il suo diritto a un’educazione all’autonomia, fondata sull’agire, sulla libertà di tempo e di lavoro, in cui non si ricorra a premi e castighi. Viaggiatrice instancabile, vorrà conoscere come in altri paesi si è affrontato il problema dei bambini con disabilità. Dall’Italia andrà in Francia, in Inghilterra e poi negli USA, in Spagna e in Olanda per tenere conferenze e corsi per la formazione degli insegnanti: così vi sorgeranno diverse scuole. Vivrà anche per cinque anni in India con il figlio Mario, dove oltre a occuparsi della formazione dei docenti e di nuove scuole, elaborerà il progetto dell’Educazione Cosmica.

Cos’è il Metodo Montessori?

La scoperta montessoriana ha inizio dall’osservazione delle grandi potenzialità che il bambino possiede. Questi, se si trova in un ambiente preparato a rispondere ai suoi bisogni e se lasciato libero di rivolgersi a ciò che lo attrae, svilupperà con passione e motivazione abilità, conoscenze e atteggiamenti che lo renderanno autonomo, creativo e capace di interagire con gli altri. Ciò avverrà ricorrendo al movimento, all’uso delle mani, ad esperienze di vita pratica e nella natura, lavorando con il sistema dei materiali di sviluppo che la dottoressa elabora per favorire lo sviluppo delle abilità, la scoperta del mondo e agevolare il passaggio alla sistematizzazione delle conoscenze e all’astrazione.

È ancora attuale?

L’approccio montessoriano è stato confermato come valido dall’esperienza ormai secolare delle scuole che a lei si ispirano, ma anche dai recenti studi delle neuroscienze. Questi hanno avvalorato le intuizioni di Maria Montessori, in particolare come la conoscenza sia strettamente legata al movimento, all’iniziativa personale del soggetto ed alla sua motivazione, che è sempre intrinseca e sostenuta dall’azione. La Montessori, inoltre, che ha vissuto le due guerre mondiali, ha affermato a gran voce che è sull’educazione che si può fondare la pace. Tra i diversi riconoscimenti da lei ricevuti vi è stata la sua candidatura al Nobel per la Pace. Insignita nel 1949 della Legion d’Onore a Parigi, la sua effige compare successivamente sulle mille lire. Sarà così la prima ed unica donna ad apparire sulla carta moneta italiana.

C’è chi dice che è un modo di crescere anarchico, è così?

L’obiezione è ricorrente, come pure quella contraria e cioè che i bambini montessoriani seguirebbero troppe regole e riti, ad esempio nell’uso del materiale di sviluppo. In realtà, al centro della vita nelle scuole Montessori vi è una libertà dentro regole: poche, inderogabili e funzionali alla vita del gruppo. Un esempio è il seguente: si può usare il materiale che desideri tra quello a disposizione nell’aula, se però qualcuno lo sta già utilizzando, attendi; al termine del lavoro, riponi ogni cosa al suo posto così che ciascuno sappia dove ritrovarla; non disturbare il lavoro degli altri. Di norma il clima di una classe montessoriana è caratterizzato da silenzio e laboriosità.

Cosa potrebbe fare un’insegnante per attuarlo?

Un insegnante deve innanzi tutto conoscere il Metodo, studiare i testi di Montessori e praticare un periodo di osservazione in realtà in cui il Metodo viene da tempo applicato. Tutto questo di norma prevede un corso di formazione alla differenziazione didattica, organizzato dall’Opera Nazionale Montessori, di durata da 300 a 550 ore, secondo il grado scolastico cui è dedicato. Le abilità fondamentali del docente montessoriano sono: la conoscenza dei piani di sviluppo del bambino, l’attitudine all’osservazione attenta e partecipe della classe, la sua capacità di predisporre un ambiente che risponda ai bisogni di quei bambini che ha davanti. Al di sopra di tutto, però, l’insegnante dovrà saper essere d’aiuto ai suoi alunni, senza mai sostituirsi a loro, lasciarli agire e non ricorrere a lezioni frontali e direttive, l’educazione montessoriana è innanzi tutto un’educazione indiretta.

Cosa crede che penserebbe la Montessori degli ebook e della scuola digitale?

Ovviamente Montessori non ha potuto esprimersi nel merito di qualcosa che non ha conosciuto, perché estraneo ai suoi tempi. Ha affermato con chiarezza, però, che la prevedibile accelerazione nello sviluppo delle macchine non doveva consentire che l’uomo ne fosse dipendente. Non solo, ha sostenuto che gli ausili tecnici, che sarebbero entrati nelle scuole, non sarebbero comunque stati sufficienti per realizzare la totalità dell’educazione. Sì, quindi, all’alfabetizzazione informatica e all’informazione rispetto alle scoperte e alle risorse tecnologiche del proprio tempo, ma il ricorso a esse deve rispettare dei criteri. Età di approccio, modalità e tempi di utilizzo devono essere al centro della riflessione e dell’attenzione di educatori, genitori o insegnanti che siano. Delle nuove tecnologie non vanno sottovalutati i vantaggi che hanno introdotto nel quotidiano, ma non possono sostituire le esperienze che lei ha ampiamente affermato come fondamentali nell’educazione, né il confronto con gli altri e con le regole di convivenza. La consapevolezza che tutti noi siamo comunque interconnessi nel processo della vita e dello sviluppo cosmico non nasce certo grazie ai soli social.

È realizzabile oggi il sogno di trasformare tutte le scuole in montessoriane?

Sono convinta che sarebbe una ricchezza conoscere ed applicare il pensiero Montessori in molte più scuole di quelle che ora in Italia vi si ispirano e penso che ciò sia realizzabile, anche grazie alla rinnovata attenzione che vi è oggi in Italia verso questo Metodo. Ritengo anche che la ricerca seria da parte di educatori appassionati possa portare ad una pluralità di proposte e che queste possano convivere e confrontarsi nei percorsi e negli esiti. Mi riferisco all’attivismo come si è sviluppato in Italia, anche grazie a movimenti come MCE o CEMEA, ma anche alle scuole steineriane ed alla loro attenzione all’arte e alla natura. Penso alla scuola senza zaino, alla scuola nel bosco o all’educazione diffusa che si apre e interagisce con il territorio. Nel rispetto prioritario dei bambini e dei loro diritti, molte strade possano essere percorse e probabilmente con vantaggio di molti.

Come si immagina un’umanità cresciuta con il metodo Montessori, diversa da quella attuale?

Immagino uomini e donne più liberi e più pacifici, capaci di organizzarsi e porsi obiettivi aderenti ai propri interessi e alle proprie attitudini. Più rispettosi degli altri e della natura, interessati ad apprendere in continuità nel corso della propria vita, collocandosi con responsabilità anche sociale nel proprio tempo. Queste attese possono apparire astratte, teoriche e un po’ illusorie, ma sono esattamente gli obiettivi che si pone la Comunità Europea anche nel 2018, quando ridefinisce le competenze chiave per i cittadini di domani.

Un sentito grazie alla dottoressa Locatelli per la sua gentilezza e disponibilità alla realizzazione di questa intervista da remoto, in regine di lockdown.

Redazione ABC Junior

 

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