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Evidenze
La disposofobia una patologia da non sottovalutare
Francesco Adduci | 18 agosto 2018

La disposofobia è una patologia che costringe i soggetti che ne soffrono a tenere in casa ogni sorta di oggetti, senza possibilità di buttare via niente, poiché tutto potrebbe servire. Sono persone, la cui attività quotidiana diventa quella di accaparrare in giro libri, giornali riviste e volantini pubblicitari e di accatastarli nei propri spazi abitativi fino a renderli impraticabili.

Tale tipo di disturbo può portare a trattenere in casa alimenti scaduti o deteriorati, residui di cibo ed imballaggi di ogni tipo, accatastandoli su arredi e pavimenti fino a ricoprirli di spessi strati, rendendo difficoltoso muoversi e camminare oltre che impossibile pulire le superfici.

Il disordine in queste abitazioni raggiunge livelli esagerati. Vestiti, scarpe e materiale di ogni tipo vengono accumulati in scatole o sacchetti di plastica o semplicemente abbandonati dappertutto, fino a riempire completamente i locali e a rendere difficile aprire la porta d’ingresso, entrare o uscire di casa.

Nei casi più gravi gli accumulatori (chiamati così perché accumulano materiale) rovistano negli immondezzai, tra la spazzatura, alla ricerca di oggetti che considerano validi e li trasportano in casa già contaminati da parassiti.

Inconvenienti igienici come infestazioni di scarafaggi e odori molesti, guasti all’impianto idrico o fognario, principi di incendio o cedimenti strutturali fanno solitamente emergere questi casi che sotto forma di esposti giungono alla Agenzia di Tutela della Salute (ex ASL) della Città Metropolitana di Milano.

Le segnalazioni arrivano da privati cittadini, che avvertono queste problematiche igienico sanitarie come potenzialmente pericolose per la propria salute, o dagli amministratori degli stabili, che si fanno portavoce dei condomini, ma anche dai gestori degli alloggi popolari, dalle Forze dell’Ordine, da enti o associazioni che a vario titolo intervengono in queste abitazioni.

L’ATS per agevolare le segnalazioni di cittadini ed istituzioni si è dotata di una linea telefonica (02.857.87.670) e dell’indirizzo e-mail infoaccumulatori@ats-milano.it.

Le segnalazioni vengono approfondite e quando necessario accertate con uscite sul territorio ad opera dei tecnici della prevenzione del Servizio di Igiene Pubblica dell’ATS Milano e trattate successivamente con i competenti uffici comunali.

Si ringrazia Giovanni Armando Costa, tecnico della prevenzione di ATS Milano, per la collaborazione.

 

 

Commenti
Giovanni Armando Costa2047 giorni fa
Patologia in crescita nella città metropolitana di Milano